I comuni costieri della provincia di Latina nascondono, ma non troppo, bellezze mozzafiato.
Con un percorso lungo la pedemontana antichi reperti custoditi dal Parco nazionale del Circeo si schiudono e offrono uno squarcio sulla storia romana. Ville come quella del Peretto (o dei Banditi, come è più conosciuta, visto che veniva utilizzata per ammassare e celare le ricchezze provenienti dalle razzìe operate dal brigantaggio diffuso nella zona); ora mostra una cisterna antichissima. E seguendo il Malpasso, che la gente del luogo evitava accuratamente di percorrere, si giunge fino alle Crocette e all'acropoli del Circeo.
E alle tre ville che i visitatori del Parco hanno la fortuna di poter vedere e che datano fra gli oltre duemila e i quasi mille novecento anni. Dalla tenebrosa villa dei Banditi si arriva alla seconda tappa della passeggiata studiata con cura e amore dall'Archeoclub, l'associazione che ha sede a Sabaudia, guidata da Riccardo Bianchi; ecco apparire la villa della Sibilla, e poco più in là un'altra dimora antica e suggestiva, la Villa delle Dieci Camere, rimasta poco conosciuta o addirittura ignota alla maggior parte degli studiosi e di conseguenza dei turisti.
Il Picco di Circe, Torre Paola, il canale neroniano e la villa di Domiziano sono altre perle dei percorsi organizzati dalla compagine di esperti dell'Archeoclub. Il Litorale Pontino è uno scrigno di segreti e meraviglie ancora socchiuso. Bisogna aprirlo per avere la netta sensazione di quale ricchezza sia a disposizione dei turisti, anche dei romani che tante bellezze hanno a portata di mano.
Come la suggestiva Riviera di Ulisse, un mosaico assai variegato di terre emerse e ambienti marini che si snoda lungo la costa del golfo di Gaeta oppure il campanile della chiesa di San Pietro a Minturno, architettura storica di tre piani di bifore romaniche. Ma si può anche passeggiare sulla mitica via Appia,realizzata dal Censore Appio Claudio nel 312 a.C. per collegare Roma a Capua oppure visitare il Castello di Fondi, costruito nei secoli XII e XIV, gli anni in cui maturavano l'Umanesimo e il Rinascimento, apprezzando i tesori del museo interno che raccoglie reperti di epoca romana.
I percorsi archeologici, storici, da leggenda sono le giuste pause da inanellare fra la spiaggia e il buon cibo.
Con un percorso lungo la pedemontana antichi reperti custoditi dal Parco nazionale del Circeo si schiudono e offrono uno squarcio sulla storia romana. Ville come quella del Peretto (o dei Banditi, come è più conosciuta, visto che veniva utilizzata per ammassare e celare le ricchezze provenienti dalle razzìe operate dal brigantaggio diffuso nella zona); ora mostra una cisterna antichissima. E seguendo il Malpasso, che la gente del luogo evitava accuratamente di percorrere, si giunge fino alle Crocette e all'acropoli del Circeo.
E alle tre ville che i visitatori del Parco hanno la fortuna di poter vedere e che datano fra gli oltre duemila e i quasi mille novecento anni. Dalla tenebrosa villa dei Banditi si arriva alla seconda tappa della passeggiata studiata con cura e amore dall'Archeoclub, l'associazione che ha sede a Sabaudia, guidata da Riccardo Bianchi; ecco apparire la villa della Sibilla, e poco più in là un'altra dimora antica e suggestiva, la Villa delle Dieci Camere, rimasta poco conosciuta o addirittura ignota alla maggior parte degli studiosi e di conseguenza dei turisti.
Il Picco di Circe, Torre Paola, il canale neroniano e la villa di Domiziano sono altre perle dei percorsi organizzati dalla compagine di esperti dell'Archeoclub. Il Litorale Pontino è uno scrigno di segreti e meraviglie ancora socchiuso. Bisogna aprirlo per avere la netta sensazione di quale ricchezza sia a disposizione dei turisti, anche dei romani che tante bellezze hanno a portata di mano.
Come la suggestiva Riviera di Ulisse, un mosaico assai variegato di terre emerse e ambienti marini che si snoda lungo la costa del golfo di Gaeta oppure il campanile della chiesa di San Pietro a Minturno, architettura storica di tre piani di bifore romaniche. Ma si può anche passeggiare sulla mitica via Appia,realizzata dal Censore Appio Claudio nel 312 a.C. per collegare Roma a Capua oppure visitare il Castello di Fondi, costruito nei secoli XII e XIV, gli anni in cui maturavano l'Umanesimo e il Rinascimento, apprezzando i tesori del museo interno che raccoglie reperti di epoca romana.
I percorsi archeologici, storici, da leggenda sono le giuste pause da inanellare fra la spiaggia e il buon cibo.