In parallelo a quanto presente lungo la costa laziale, anche l’interno vede, a ridosso dei Monti e al limite dell’Agro-Pontino, una cospicua presenza di sontuose dimore e possenti castelli.
Troviamo, da Nord a Sud, il Palazzo di Cisterna che dal 1200 ha visto un susseguirsi di illustri inquilini: i Conti di Muscolo, i Frangipane, i Castani, i Colonna, i Conti dei Margani e dei Capodiferro. Eretto su tre piani, la struttura è longitudinale con corte interna quadrata dotata di un pozzo di epoca romana, e torri angolari.
Imponente, maestoso e ben conservato domina l’abitato di Sermoneta il Castello Caetani. Realizzato dagli Annibaldi nel 13secolo, passa alla fam. Caetani nel 1297; dispone di un muro di cinta in blocchi di pietra calcarea a pianta poligonale quadrangolare al cui interno, disposti lungo il perimetro, troviamo la “casa del Cardinale”, le “scuderie”, l’antica cucina, il salone dei Baroni, le “camere Pinte” e le stanze della servitù; domina il tutto il massiccio “maschio” con il suo caratteristico ponte levatoio antistante l’ampia piazza d’armi. Particolare attenzione merita l’affascinante giro di ronda sopra le mura e il suggestivo percorso a ritroso interno alle mura.
Più a Sud, immerso e seminascosto dalla lussureggiante flora del Parco, è ubicato a Priverno il Castello di San Martino, detto anche Palazzo Gallio in onore del Cardinale Tolomeo Gallio da Como che lo eresse, nella seconda metà del XVI sec., al posto della preesistente Chiesa di San Martino. Si presenta in stile rinascimentale con la pianta a forma rettangolare, un cortile interno quadrato, abbellito da un massiccio portale in pietra. D’effetto il colore rosso dell’intonaco dei muri perimetrali accostato all’incomparabile verde del Parco. Al suo interno, disposto lungo un percorso didattico di ca. 500mq., troviamo il Museo per la matematica.
Sempre a Sud, quasi a controllo del confine tra Regno di Napoli e Stato Pontificio, si è sviluppato intorno il castello baronale il centro storico di Monte S.Biagio. Caratteristica di questa struttura difensiva è la presenza di un torrione a pianta triangolare le cui origini probabili datano VIII sec. Su una preesistente struttura difensiva romana.
Sicuramente d’effetto e del tutto originale, appare a Fondi il Castello che oltre ad essere una classica roccaforte di tipo feudale, rientrava a pieno titolo in una più ampia logica difensiva essendo inserita pienamente nel sistema difensivo del territorio. Edificato la prima parte tra il 1319/1329 in concomitanza con la cinta esterna, sicuramente nel 1378 era completato tanto da poter accogliere il conclave in cui fu eletto l’antipapa Clemente VII. Successivamente venne abbellito con i beccatelli, gli archetti pensili e con il torrione superiore del dongione. Modesti interventi subì nel corso dei secoli successivi esclusivamente per renderlo sempre funzionale al potenziamento del sistema difensivo della cittadina, oggetto di ripetute scorrerie saracene.
Del tutto particolare ed originale invece il Castello di Itri, la cui irregolarità è la conferma di un suo inserimento a carattere difensivo in una preesistente struttura sorto probabilmente in coincidenza della scissione del Ducato di Gaeta (ca. 950 ) nelle contee di Gaeta e Fondi e la nascita del feudo di Itri.
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