11.2.09

Vacanza a Castelsardo

Arroccata su un promontorio vulcanico che domina il Golfo dell'Asinara, Castelsardo è stata edificata nel XII secolo ad opera della famiglia genovese dei Doria, su uno sperone di roccia a strapiombo sul mare. Si trova sulla costa settentrionale della sardegna, nella regione storica dell'Anglona, iscritta in un territorio contraddistinto da coste suggestive caratterizzate da una costante alternanza di spiagge e costoni rocciosi.

Vacanza a Castelsardo significa scoprire uno dei "Borghi più belli d'Italia". In questo angolo speciale di Mediterraneo, storia e natura si intrecciano perfettamente regalando alla Sardegna e ai viaggiatori un luogo di straordinaria bellezza. Castelsardo e i suoi dintorni sono attrezzati per accogliere i visitatori grazie un'ampia scelta di hotel a Castelsardo, residence, case vacanza, agriturismi e b&b.

Nel corso del tempo questo borgo ha cambiato nome, passando da Castel Genovese, durante la dominazione ligure, a Castell'Aragonese nel 1448, quando subentrarono gli Spagnoli, che gli concessero il privilegio di diventare "città regia". Il nome attuale, Castelsardo, è stato dato nel 1769 dai governanti sabaudi.

Castelsardo conserva ancora oggi il suo aspetto originale, caratterizzata dai bastioni che la circondano. Dalla parte più bassa del paese, chiamata Pianedda, una strada conduce al cuore storico, inerpicandosi su una ripida rupe. Da qui si deve proseguire esclusivamente a piedi e godere appieno dello splendido scenario.

Un intrico di ripide e strette vie, lunghe scalinate, numerose chiese e monumenti di notevole interesse storico si lasciano scoprire poco a poco girovagando per il centro storico. Interessante da vedere è il palazzo episcopale, antica dimora dei vescovi, contenente arredi originali e opere d'arte. Oggi ospita due mostre permanenti.

Il castello (XII secolo) domina il panorama dal punto più alto della cittadina. Dalle terrazze la visuale si apre sul golfo dell'Asinara con, sullo sfondo, nelle giornate limpide, i monti della Corsica. All'interno è stato allestito il Museo dell'Intreccio, dedicato all'arte dei cestini che è particolarmente sviluppata nella zona.

Ancora oggi, ci sono donne che si dedicano a intrecciare cestini con le foglie di palme selvatiche, portando avanti una tradizione tramandata di madre in figlia che risale, pare, all'epoca dei benedettini, ovvero al XIV secolo. Un'altra arte è quella delle nasse: si tratta di cestini conici costruiti con il giunco dai pescatori più anziani, utilizzati per la pesca dell'aragosta.

Sormontata da un campanile ricoperto da maioliche colorate, uno splendido colpo d'occhio con lo sfondo del mare, la Cattedrale di Sant'Antonio Abate è un altro edificio storico di grande interesse culturale. La sua costruzione, sulla struttura di una precedente chiesa romanica, risale al Seicento. All'interno della chiesa è di particolare interesse l'opera "Madonna in trono con Bambino e angeli", risalente al XV
secolo e parte di un retablo, realizzato dal pittore noto come Maestro di Castelsardo. Sotto la stessa Cattedrale è ospitato il museo Diocesano dedicato a questo artista.

Il territorio circostante ha una grande valenza archeologica che risiede nelle numerose domus de janas presenti. Di grande interesse è la roccia dell'elefante, poco fuori Castelsardo, un blocco di trachite scura che grazie al lavoro del vento ha assunto la sembianze dell'elefante, all'interno della quale sono stati scavati i cunicoli sepolcrali.

Il paesaggio attorno alla cittadina offre un panorama di singolare bellezza caratterizzato da suggestive coste in cui spuntoni rocciosi ricchi di vegetazione selvaggia e incontaminata si alternano a insenature sabbiose. Sono presenti numerose spiagge di sabbia finissima tutte lambite da un mare trasparente, come Baia Ostina, Cala La Vignaccia, Cantareddi,  Lu Bagnu, Marina di Castelsardo, Pedraladda, Punta La Capra e Punta Li Paddimi.

Tra le manifestazioni di interesse spicca la Settimana Santa. Il lunedì si svolge la processione del "Lunissanti". Nelle vie del centro, illuminate dalle fiaccole, si muovono le figure incappucciate mentre vengono intonati i tre cori di Lu Stabat, Lu Jesu e Lu Miserere. Questi canti molto antichi, probabilmente anteriori alla dominazione catalana, sono stati tramandati oralmente fino a oggi. La processione
termina davanti alla chiesetta di Santa Maria, nel cuore di Castelsardo.

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Laura Boi